A Ginevra con lui
- franz_rivo
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A Ginevra con lui
Ho dovuto andare a prenderlo fino a Hong Kong, ma ce l'ho fatta. O meglio, ce l'abbiamo fatta. Per il primo anno Aventi è a Ginevra (sbarcato stanane proveniente dall'Oriente) con il suo modello di punta, l'A15 Wraith Saphite Paraiba, indossato qui in una pausa alla lounge dell'aeroporto di Hong Kong.
Che dire? Grande, sì, ma non pesante, e soprattutto veste piccolo, grazie all'assenza delle anse. Tenete presente che il mio polso non è affatto grande.
La cassa in cristallo è davvero particolare, piena di colori e rifrazioni sulle tonalità dell'azzurro, e il tourbillon (in questo caso, un carrousel) vortica incessante davanti agli occhi.
Può piacere o non piacere - è un orologio che divide in modo netto - ma ha qualcosa da dire, senza essere il classico "me too".
A presto foto di cose che trovo in giro!
- Daifatemientrare
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Re: A Ginevra con lui
Diciamo che si fa notare. curioso di altre foto dalla rassegna Ginevrina
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Re: A Ginevra con lui
+1Daifatemientrare ha scritto: ↑lun mar 27, 2023 2:08 pmDiciamo che si fa notare. curioso di altre foto dalla rassegna Ginevrina
God save the King
- franz_rivo
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Re: A Ginevra con lui
Pubblicherò qualche foto presto.
Comunque è tutto molto divertente, sembra di essere nel paese dei balocchi :-D
Durante questi giorni non c'è solo W&W: c'è un'altra fiera, Time To Watches, che ospita altri brand, oltre a una serie di showroom temporanei nella città, spesso nelle salette dei grandi alberghi.
In sintesi, dopo la morte di Baselworld, ci sono molte iniziative concorrenti spinte dai grandissimi brand e gruppi.
Staremo a vedere.
Comunque è tutto molto divertente, sembra di essere nel paese dei balocchi :-D
Durante questi giorni non c'è solo W&W: c'è un'altra fiera, Time To Watches, che ospita altri brand, oltre a una serie di showroom temporanei nella città, spesso nelle salette dei grandi alberghi.
In sintesi, dopo la morte di Baselworld, ci sono molte iniziative concorrenti spinte dai grandissimi brand e gruppi.
Staremo a vedere.
Re: A Ginevra con lui
A me piace e molte volte sono stato lì lì per cliccare. Purtroppo non é possibile toccare con mano ed ogni foto che vedo al polso mi dà l'idea di un mattone (più del Tuna 1000 per capirci).
Mi toccherà organizzare incontro con Franz per chiarire il dubbio....
Mi toccherà organizzare incontro con Franz per chiarire il dubbio....
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I disapprove of what you say, but I will defend to the death your right to say it (Evelyn Beatrice Hall)
Homo sapiens non urinat in ventum (saggezza popolare, cit. Blackwatch R.I.P.)
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- franz_rivo
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Re: A Ginevra con lui
Lo sto portando da qualche giorno. E non per dovere di scuderia, ma devo dire che al polso è molto meno invadente di quanto le sue dimensioni suggeriscano.
Ricordatevi che io non ho affatto un polso grande - eppure veste bene, e soprattutto, non pesa (davvero, si sente poco).
Poi il fatto di avere la corona in alto lo rende molto ben indossabile, senza problemi se flettete la mano.
L'unico vero problema si riscontra sulla chiusura deployante del cinturino, che in effetti è un po' spessa - e questo me l'hanno detto diversi professionisti che l'hanno messo al polso, come Boris Pjanic e Giorgia Mondani (che ne ha ipotizzato un uso femminile tutt'altro che impossibile).
Comunque, se volete vederlo - e io sono andato nell'ambiente di W&W essenzialmente per questo - possiamo combinare volentieri, adesso che ce l'ho (e ci ho messo sei mesi io che mi occupo delle relazioni esterne dell'azienda, fate voi...)
Ultima modifica di franz_rivo il dom apr 02, 2023 12:24 pm, modificato 1 volta in totale.
- Daifatemientrare
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- franz_rivo
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Re: A Ginevra con lui
24.5K - che per un tourbillon con cassa in vetro zaffiro non è davvero molto.
E io sto spingendo per far alzare il prezzo di listino...
- Daifatemientrare
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Re: A Ginevra con lui
Spingi spingifranz_rivo ha scritto: ↑dom apr 02, 2023 11:30 am24.5K - che per un tourbillon con cassa in vetro zaffiro non è davvero molto.
E io sto spingendo per far alzare il prezzo di listino...
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- franz_rivo
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Re: A Ginevra con lui
Watches and Wonders, Ginevra celebra il trionfo del lusso
Se c’è una tendenza che è stata ben delineata dallo scorso salone dell’orologeria di Ginevra, è il ritorno al lusso da parte di tutte le Maison. Gli anni dell’utilitarismo sono ormai dietro alle nostre spalle, e tutti questi grossi orologi sportivi, che facevano del loro acciaio inossidabile la loro raison d’etre, stanno silenziosamente e lentamente finendo la loro corsa, sostituiti da modelli che fanno dell’esibizione e del gioco il loro terreno ideale.
Possiamo dire che il segnale della ritirata è iniziato un paio di anni fa, quando Patek Philippe, dopo un’ultima edizione dedicata a Tiffany, ha abbassato la bandiera di guerra dal pennone su cui l’aveva affissa il vulcanico Gerald Genta cinquant’anni fa con il suo Nautilus d’acciaio, ultima edizione del modello 5711 – ea da allora, tutte le Maison hanno iniziato, con cautela, a disingaggiarsi lentamente da questo settore.
La prova – se ce n’era bisogno – ci viene dal gigante verde, ovvero Rolex, che ha infranto uno dei grandi tabù che l’hanno accompagnata durante tutto il corso della sua esistenza: la nuova linea 1908, che sostituisce il Cellini, mostra orgogliosamente il suo movimento attraverso un fondello in vetro zaffiro, in una cassa moderna che abbandona il modello impermeabile Oyster per rivolgere la prua verso i territori dell’Haute horlogerie.
Un vecchio detto dell’industria afferma che se Rolex starnutisce, l’industria prende il raffreddore – e dato che il suo turnover rappresenta circa il 25% di quello dell0’industria svizzera degli orologi, Rolex indubbiamente fornisce un indicatore prezioso e affidabile riguardo all’evoluzione dei trend, e questo suo interesse per il mercato dell’orologio dress non stupisce certo gli esperti del settore, che da tempo hanno visto un lento scostamento vero l’alta gamma dei prodotti della Maison. Questo ha lasciato uno spazio libero all’altro brand del gruppo, ovvero Tudor, che ha presentato delle nuove collezioni contraddistinte da un’accurata ricerca stilistica e un favorevole prezzo di listino, soprattutto se confrontati a quelli del brand più blasonato.
Gli orologi si sgonfiano
Un altro trend significativo è stato quello della diminuzione dei diametri delle casse, per adattarli a una clientela sempre più androgina e globale, che guarda con sempre maggior insistenza ai polsi di dimensione ridotta dei consumatori dell’Est del mondo. La riduzione è palpabile: tra i modelli più ammirati c’è una versione in oro rosa del Vacheron Constantin Overseas da 34 mm, così come tante altre Maison stanno varcando la fatidica soglia dei 40 mm per scendere al di sotto.
Un’ulteriore prova ci viene proprio da Rolex, che per la nuova linea 1908 ha utilizzato una cassa da 39 mm con uno spessore totale di soli 9.5 mm; considerando lo spessore richiesto dal fondello in vetro zaffiro, tutto sembra indicare che Rolex scommette su un futuro di casse più piccole e di movimenti più sottili.
In sintesi, il grande vento degli orologi eleganti sta soffiando, e l’intera industria si sta adeguando, innalzando le vele per catturarlo e portare quanti più benefici possibili nelle proprie casse.
E diventano più eleganti
Uno degli stand più apprezzati dai conoscitori di orologeria è stato quello di Jaeger-LeCoultre, dove abili maestri artigiani dimostravano la loro tecnica lavorando su una serie di Reverso in pieno stile Art Deco presentati per l’occasione, i Reverso One Precious Colors. Un tripudio di raffinatezza ed eleganza che sposa le linee angolose del Deco geometrico con i colori tipici dell’epoca eseguiti in smalto Grand Feu, e li impreziosisce con l’incastonatura di brillanti (277 ciascuno, per essere precisi) per esaltarne i particolari.
L’eleganza e la raffinatezza tecnica ritornano a pretendere il posto d’onore al polso delle nuove generazioni, proponendo suggestioni centenarie rivisitate alla luce dei nuovi trend, per un risultato che abbaglia, stupisce, e certe volte diverte. Questo si può notare in pezzi particolari, più simili a prodigiosi congegni meccanici che a semplici orologi, presentati da aziende di Haute Horlogerie, che mettono al primo posto questo effetto “wow”.
Un buon esempio di questa giocosità portata all’estremo ci viene da Jacob & Co, con il suo Casino Tourbillon, che presenta un segnatempo su cui campeggia una ruota di roulette perfettamente funzionante, e nasconde la raffinatezza tecnica del suo tourbillon sul retro. Certo, non è uno stile che accontenterà i puristi dell’orologeria, ma è indubbiamente molto in linea con il carattere della Maison condotta da Benjamin Arabov.
Le grandi complicazioni conquistano la scena
Un’altra Maison di grande importanza, Vacheron Constantin, ha presentato il suo ultimo capolavoro, uno degli orologi moderni più complicati al mondo, il Vacheron Constantin Les Cabinotiers Dual Moon Grand Complication, che sui suoi due elegantissimi quadranti permette di fruire di 11 diverse complicazioni che vanno dalla ripetizione minuti al calendario perpetuo con fasi luna sui due emisferi del pianeta al calcolo dell’ora siderale.
E sebbene questo segnatempo sia un esempio estremo della ricerca tecnica dimostrata in questa edizione di Watches and Wonders, non è sicuramente l’unico. Molte altre maison, magari in modelli meno appariscenti, stanno quietamente dimostrando innovazioni rare e preziose, che spingono sempre più in alto l’asticella delle performance tecniche dei segnatempo moderni – e questo ovviamente non può che ricadere sul prezzo di listino che invariabilmente è destinato a spingersi sempre più in alto.
Un risultato di eccellenza e un’espansione globale
I dati sono inequivocabili: l’export dell’industria svizzera sta crescendo a ritmi di due cifre e macinando successi anno dopo anno, proprio grazie a questa spinta continua verso il luxury, e nonostante una concorrenza straniera sempre più agguerrita da parte delle grandi maison europee e asiatiche. Sembrano esserci tutti i presupposti per una conferma del trend di sviluppo attuale, e addirittura, di un suo rafforzamento, anche grazie ai progetti futuri messi in campo dall’ente organizzatore della kermesse ginevrina.
Watches and Wonders, la cui presenza ha originato una rassegna alternativa dedicata all’orologeria indipendente chiamata Time To Watches, sta già affilando i propri artigli per affrontare il lucroso mercato cinese. Grazie alla riapertura dei confini, che ha portato circa 200 giornalisti cinesi a visitare l’esibizione ginevrina, sembra abbia tutte le intenzioni di ripetere l’edizione di W&W ad Hainan, che si era svolta lo scorso anno a partire da ottobre ed era durata tre mesi. E la nuova fondazione creata a ottobre, che ha riunito la maggior parte del salotto buono dell’industria orologiera svizzera e che presiede allo sviluppo della manifestazione, sembra avere le idee molto chiare sui propri obiettivi, con i suoi soci che hanno espresso grande interesse per riprendere le relazioni interrotte con il Paese del Drago, che si sta risvegliando dal suo lungo sonno causato dalle politiche sanitarie adottate durante l’emergenza COVID.
Dal mondo al cuore della Svizzera
Ma ritornando alla Svizzera, quello che si è notato è stata una grande partecipazione, e non solo da parte degli addetti ai lavori: tutta Ginevra ha dimostrato una reazione importante, e spesso spontanea, all’ondata di visitatori portati dall’evento. In tutta l’area cittadina si sono moltiplicati gli eventi, le esibizioni in spazi temporanei, nelle sale degli alberghi di lusso affacciati sul lago, nei pop-up store che hanno animato i giorni e le serate durante la settimana dell’orologeria.
Un calendario variopinto di eventi collaterali che hanno confermato tutta la vivacità dell’industria e del territorio. Eventi culturali che andavano dalle conferenze a tema al puro divertimento di spettacoli pubblici con DJ famosi, per arrivare a una caccia al tesoro che ha visto come premio finale due biglietti di ingresso a W&W completi di pasti e rinfreschi. Insomma: un salone che per la prima volta si è aperto completamente al pubblico, e dal pubblico ha ricevuto un apprezzamento e un supporto importante che ci porta a prevedere un’edizione del 2024 ancora più ricca e densa di contenuti, per supportare un settore in crescita sempre più astronomica.
Se c’è una tendenza che è stata ben delineata dallo scorso salone dell’orologeria di Ginevra, è il ritorno al lusso da parte di tutte le Maison. Gli anni dell’utilitarismo sono ormai dietro alle nostre spalle, e tutti questi grossi orologi sportivi, che facevano del loro acciaio inossidabile la loro raison d’etre, stanno silenziosamente e lentamente finendo la loro corsa, sostituiti da modelli che fanno dell’esibizione e del gioco il loro terreno ideale.
Possiamo dire che il segnale della ritirata è iniziato un paio di anni fa, quando Patek Philippe, dopo un’ultima edizione dedicata a Tiffany, ha abbassato la bandiera di guerra dal pennone su cui l’aveva affissa il vulcanico Gerald Genta cinquant’anni fa con il suo Nautilus d’acciaio, ultima edizione del modello 5711 – ea da allora, tutte le Maison hanno iniziato, con cautela, a disingaggiarsi lentamente da questo settore.
La prova – se ce n’era bisogno – ci viene dal gigante verde, ovvero Rolex, che ha infranto uno dei grandi tabù che l’hanno accompagnata durante tutto il corso della sua esistenza: la nuova linea 1908, che sostituisce il Cellini, mostra orgogliosamente il suo movimento attraverso un fondello in vetro zaffiro, in una cassa moderna che abbandona il modello impermeabile Oyster per rivolgere la prua verso i territori dell’Haute horlogerie.
Un vecchio detto dell’industria afferma che se Rolex starnutisce, l’industria prende il raffreddore – e dato che il suo turnover rappresenta circa il 25% di quello dell0’industria svizzera degli orologi, Rolex indubbiamente fornisce un indicatore prezioso e affidabile riguardo all’evoluzione dei trend, e questo suo interesse per il mercato dell’orologio dress non stupisce certo gli esperti del settore, che da tempo hanno visto un lento scostamento vero l’alta gamma dei prodotti della Maison. Questo ha lasciato uno spazio libero all’altro brand del gruppo, ovvero Tudor, che ha presentato delle nuove collezioni contraddistinte da un’accurata ricerca stilistica e un favorevole prezzo di listino, soprattutto se confrontati a quelli del brand più blasonato.
Gli orologi si sgonfiano
Un altro trend significativo è stato quello della diminuzione dei diametri delle casse, per adattarli a una clientela sempre più androgina e globale, che guarda con sempre maggior insistenza ai polsi di dimensione ridotta dei consumatori dell’Est del mondo. La riduzione è palpabile: tra i modelli più ammirati c’è una versione in oro rosa del Vacheron Constantin Overseas da 34 mm, così come tante altre Maison stanno varcando la fatidica soglia dei 40 mm per scendere al di sotto.
Un’ulteriore prova ci viene proprio da Rolex, che per la nuova linea 1908 ha utilizzato una cassa da 39 mm con uno spessore totale di soli 9.5 mm; considerando lo spessore richiesto dal fondello in vetro zaffiro, tutto sembra indicare che Rolex scommette su un futuro di casse più piccole e di movimenti più sottili.
In sintesi, il grande vento degli orologi eleganti sta soffiando, e l’intera industria si sta adeguando, innalzando le vele per catturarlo e portare quanti più benefici possibili nelle proprie casse.
E diventano più eleganti
Uno degli stand più apprezzati dai conoscitori di orologeria è stato quello di Jaeger-LeCoultre, dove abili maestri artigiani dimostravano la loro tecnica lavorando su una serie di Reverso in pieno stile Art Deco presentati per l’occasione, i Reverso One Precious Colors. Un tripudio di raffinatezza ed eleganza che sposa le linee angolose del Deco geometrico con i colori tipici dell’epoca eseguiti in smalto Grand Feu, e li impreziosisce con l’incastonatura di brillanti (277 ciascuno, per essere precisi) per esaltarne i particolari.
L’eleganza e la raffinatezza tecnica ritornano a pretendere il posto d’onore al polso delle nuove generazioni, proponendo suggestioni centenarie rivisitate alla luce dei nuovi trend, per un risultato che abbaglia, stupisce, e certe volte diverte. Questo si può notare in pezzi particolari, più simili a prodigiosi congegni meccanici che a semplici orologi, presentati da aziende di Haute Horlogerie, che mettono al primo posto questo effetto “wow”.
Un buon esempio di questa giocosità portata all’estremo ci viene da Jacob & Co, con il suo Casino Tourbillon, che presenta un segnatempo su cui campeggia una ruota di roulette perfettamente funzionante, e nasconde la raffinatezza tecnica del suo tourbillon sul retro. Certo, non è uno stile che accontenterà i puristi dell’orologeria, ma è indubbiamente molto in linea con il carattere della Maison condotta da Benjamin Arabov.
Le grandi complicazioni conquistano la scena
Un’altra Maison di grande importanza, Vacheron Constantin, ha presentato il suo ultimo capolavoro, uno degli orologi moderni più complicati al mondo, il Vacheron Constantin Les Cabinotiers Dual Moon Grand Complication, che sui suoi due elegantissimi quadranti permette di fruire di 11 diverse complicazioni che vanno dalla ripetizione minuti al calendario perpetuo con fasi luna sui due emisferi del pianeta al calcolo dell’ora siderale.
E sebbene questo segnatempo sia un esempio estremo della ricerca tecnica dimostrata in questa edizione di Watches and Wonders, non è sicuramente l’unico. Molte altre maison, magari in modelli meno appariscenti, stanno quietamente dimostrando innovazioni rare e preziose, che spingono sempre più in alto l’asticella delle performance tecniche dei segnatempo moderni – e questo ovviamente non può che ricadere sul prezzo di listino che invariabilmente è destinato a spingersi sempre più in alto.
Un risultato di eccellenza e un’espansione globale
I dati sono inequivocabili: l’export dell’industria svizzera sta crescendo a ritmi di due cifre e macinando successi anno dopo anno, proprio grazie a questa spinta continua verso il luxury, e nonostante una concorrenza straniera sempre più agguerrita da parte delle grandi maison europee e asiatiche. Sembrano esserci tutti i presupposti per una conferma del trend di sviluppo attuale, e addirittura, di un suo rafforzamento, anche grazie ai progetti futuri messi in campo dall’ente organizzatore della kermesse ginevrina.
Watches and Wonders, la cui presenza ha originato una rassegna alternativa dedicata all’orologeria indipendente chiamata Time To Watches, sta già affilando i propri artigli per affrontare il lucroso mercato cinese. Grazie alla riapertura dei confini, che ha portato circa 200 giornalisti cinesi a visitare l’esibizione ginevrina, sembra abbia tutte le intenzioni di ripetere l’edizione di W&W ad Hainan, che si era svolta lo scorso anno a partire da ottobre ed era durata tre mesi. E la nuova fondazione creata a ottobre, che ha riunito la maggior parte del salotto buono dell’industria orologiera svizzera e che presiede allo sviluppo della manifestazione, sembra avere le idee molto chiare sui propri obiettivi, con i suoi soci che hanno espresso grande interesse per riprendere le relazioni interrotte con il Paese del Drago, che si sta risvegliando dal suo lungo sonno causato dalle politiche sanitarie adottate durante l’emergenza COVID.
Dal mondo al cuore della Svizzera
Ma ritornando alla Svizzera, quello che si è notato è stata una grande partecipazione, e non solo da parte degli addetti ai lavori: tutta Ginevra ha dimostrato una reazione importante, e spesso spontanea, all’ondata di visitatori portati dall’evento. In tutta l’area cittadina si sono moltiplicati gli eventi, le esibizioni in spazi temporanei, nelle sale degli alberghi di lusso affacciati sul lago, nei pop-up store che hanno animato i giorni e le serate durante la settimana dell’orologeria.
Un calendario variopinto di eventi collaterali che hanno confermato tutta la vivacità dell’industria e del territorio. Eventi culturali che andavano dalle conferenze a tema al puro divertimento di spettacoli pubblici con DJ famosi, per arrivare a una caccia al tesoro che ha visto come premio finale due biglietti di ingresso a W&W completi di pasti e rinfreschi. Insomma: un salone che per la prima volta si è aperto completamente al pubblico, e dal pubblico ha ricevuto un apprezzamento e un supporto importante che ci porta a prevedere un’edizione del 2024 ancora più ricca e densa di contenuti, per supportare un settore in crescita sempre più astronomica.
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