Coevità? si c'è tutta e francamente ecchissene, tranne che per il cinturino (un Nagata da 20mm, robetta da 30 euro che fa la sua porca figura) gioco sfere ossidato originale con trotteuse rosso amaranto, sferino dei minuti bronzo, che richiama il quadrante, purtroppo invecchiato (odio quando parlano di patina del tempo: è VECCHIO!) con gli indici color bronzo ottenuti non verniciando e facendo affiorare il metallo del dischetto, compax con segnascatti telefonici, scala tachimetria e scala graduata fino a 20.
La cassa è ovviamente in ottone placcata oro, consumata intono alla corona di carica, originale e non logata. Le dimensioni da 38mm con anse da 20mm ne facevano per l'epoca un "peso massimo", e non sfigura ancora oggi.
Con un piccolo restauro estetico, ancora oggi ha il suo perché e non sfigura. Purtroppo, il destino di questi vintage di padre ignoto è quello di venire "rivalutati" affibbiandogli su un marchio che non gli compete a guisa di "patente di nobilità", o di servire come donatori a qualche orologio più appetibile. Ed è un peccato, perché la storia di queste macchine anonime, spesso racconta di quell'Italia che s'apriva al boom economico, e dove un simile dono suggellava il primo stipendio, il conseguimento d'una laurea, un lieto evento o l'età della pensione.
Lasciamo parlare le immagini:
