Premetto che mai avrei pensato di comprare un Aquaracer, apprezzo il marchio e riconosco a questa serie una certa originalità (alcuni dettagli di stile come la lunetta dodecagonale e la ghiera senza inserto e con cavalieri hanno reso molto riconoscibili i modelli nati dagli anni 2000 in poi, ma non mi ha mai convinto del tutto, inoltre nel mio immaginario Tag Heuer é un brand legato al mondo delle corse, la identifico nei vari Monaco, Carrera, Monza ma mai la consideravo come marca legata al mondo diver.
In realtà fin dagli anni ‘60 Tag Heuer (anzi, ai tempi solo Heuer) é molto legata al mondo della vela (cosa che ho approfondito solo di recente) inizialmente come partner di Intrepid, in tempi pi recenti do Oracle (barca vincitrice di America’s Cup 2013) e oggi sponsor della Tag Heuer Vela Cup.
E proprio per via di queste partnership Tag Heuer si é lanciata nel mondo dei diver’s, la ref. 844 del 1978 può essere considerata il precursore degli attuali Aquaracer:
Ma é con la serie 2000 dell’82 che la cassa inizia a prendere le forme che poi caratterizzeranno la gamma Aquaracer, inizialmente Aquaracer é il nome di una sola referenza di questa serie, per poi essere esteso a tutta la gamma:
Nei miei ricordi dell’adolescenza, alcune persone che conoscevo e che facevano immersioni usavano proprio dei Tag Heuer diver al quarzo.
Ma veniamo a tempi recenti…negli ultimi due anni mi sono ritrovato spesso a riesaminare gli Aquaracer quando leggevo annunci di vendita sui mercatini dei forum, tuttavia dopo una curiosità iniziale passavo oltre.
Di recente invece mi sono imbattuto in un annuncio che mi ha fatto nuovamente interessare a questa serie, ho iniziato ad approfondire e mi sono imbattuto nelle ultime referenze (l’annuncio riguardava invece la serie uscita di produzione nel 2021).
Tanti i miglioramenti introdotti lo scorso anno, che a mio avviso hanno fatto fare un salto di qualità a questa gamma di orologi: la ghiera con inserto ceramico ha ora il bordo zigrinato, per una migliore impugnatura, pur mantenendo la caratteristica forma dodecagonale. La lente magnificatrice non é più la classica bolla a rilievo a ore 3, come nei Rolex per intenderci, ma é ora incassata nel vetro e quindi non sporgente, tonda e più piccola, posizionata a ore 6. Le sfere di ore e minuti non condividono più la stessa forma a bastone, quella delle ore é adesso a gladio e si differenzia bene dall’altra, inoltre il materiale luminescente le ricopre per intero (prima punta e corpo della sfera avevano una separazione nell’applicazione del SuoerLuminova. Gli indici perdono la forma trapezoidale per tornare a quella ottagonale del primo Aquaracer dell’82. La cassa, totalmente ridisegnata pur mantenendo gli stilemi tipici della gamma, é molto più rifinita e presenta smussi lucidi che la rendono meno “grezza” nella lavorazione rispetto alla precedente, pur mantenendo una bella satinatura che ben si adatta ad un segnatempo professionale. Il bracciale é stato assottigliato, per una migliore indossabilitá e integra nella clasp un sistema di microregolazione molto bello, oltre che efficace. Per finire il fondello ha ora un casco da palombaro a rilievo, inserito in una bella lavorazione a nido d’ape. Il movimento è il solito calibro 5, in origine rilavorazione Tag Heuer di ETÀ 2824-2, oggi rielaborazione de Sellita SW200…ma cambia poco, non un pezzo d’eccezione ma comunque il solito calibro robusto e ben collaudato.
Leggo che gli amanti dell’Aquaracer non hanno apprezzato questa nuova serie, che invece a me, almeno in foto, ha colpito.
É seguita prova al polso e…inevitabilmente l’acquisto
Ecco un’immagine di confronto tra penultima e ultima serie:
E ora qualche foto del mio:
Grazie a chi avrà avuto la pazienza di arrivare fin qui!
