guardando e riguardando in rete le foto di alcuni modelli Seiko di mio interesse, l'occhio continuava a cadermi sull'altro modello che è stato nella mia "wishing list" per entrare nel mondo del Sol Levante e così, dopo un breve contatto con chi di dovere, mi son trovato così...
Ricordo perfettamente di aver detto che braccialato pesa tantissimo (e lo confermo, nonostante le 4 (sì, quattro!) maglie tolte), tuttavia disponibili avevano solo questa versione e non quella col gommone, pertanto, per poter ammirare il fantastico quadrante, mi son "dovuto accontentare".
So che conoscete perfettamente questa versione, ad ogni modo qui di seguito le mie prime impressioni sull'orologio.
Due sono i tratti distintivi delle versioni "Save the Ocean" 2018, ovvero il quadrante sfumato che richiama le profondità e le onde del mare e alcuni dettagli con finitura brunita: il primo è magnifico, mandando colori sempre diversi a seconda di come e quanta luce lo colpisce, cosa che si può vedere dai tre scatti precedenti - vicini nel tempo - che non han subito nessun processo di post-produzione e caratterizzato anche da una lavorazione orizzontale che ricorda, come detto in precedenza, le onde del mare; il secondo aspetto caratteristico di questa edizione speciale è costituito da corona di carica e lunetta unidirezionale con inserto sessagesimale brunite che si distinguono dai classici trattamenti neri (almeno dal PVD di Perseo), risultando in realtà color canna di fucile ed ammetto che se la lunetta mi piace, la corona a contrasto mi lascia perplesso, tuttavia confrontato col Turtle STO 2018 completamente gun metal, ho trovato questa soluzione più di mio gusto.
Passando agli aspetti comuni a tutti i Samurai, posso dire questo: la lunetta mi ha colpito, presentando un funzionamento molto diverso da quella del Turtle; rispetto a questa, infatti, ha un meccanismo "più contrastato" che me la fa sembrare meno "giocattolosa", eppure si presenta - almeno a mia sensazione - meno precisa di quella del Turtle, dove si individuano benissimo i 120 scatti, permettendo quindi di impostarla in maniera precisa fin da subito, cosa che, col Samurai, richiede (almeno a me...
) un giro in più. Il bracciale, con maglie Oyster veramente ben fatte, si presenta bene e piuttosto curato, data la finitura satinata superiore e quella lucida ai lati, e con un meccanismo di incastro composto da perni e boccole davvero inusuale per la fascia di prezzo (lo trovo equivalente a quello dell'Hydroconquest che ho avuto per un po'); se le maglie son ben fatte, tanto la chiusura, che trovo con poco contrasto e quindi fin troppo facile da aprire, quanto òa parte pieghevole della stessa sembrano provenire da un orologio di prezzo ben più basso e, a mio modo di vedere, questo è veramente un peccato, anche se capisco che nessuno lavori in perdita, per cui pagare €400,00 un orologio e pretendere le stesse finiture del Longines HC che costa praticamente il 250% di questo, sia sbagliato, eppure date le premesse...Concludo dicendo che tanto il Turtle che il Samurai presentano la lunetta perfettamente allineata e provengono da due rivenditori diversi di due regioni differenti e sono pure le versioni "K", quindi non Made in Japan.
Che dire... al prossimo Seiko!
PS: rispetto alla prima versione di Samurai, comunque, trovo indici e sfere meno di mio gusto, mentre a livello di "indicazioni" riportate sul quadrante preferisco nettamente questa versione.
